aREA ARCHEOLOGICA DI Ocriculum 

il fascino antico del porto dell’olio sul Tevere

al confine tra Umbria e Lazio

il porto di Ocriculum era il secondo più importante della Roma antica

Prima di entrare

Esattamente al confine tra Umbria e Lazio si trovano i resti di una antica città romana che per secoli fu considerata uno dei porti più importanti lungo il Fiume Tevere: Ocriculum 

Anticamente infatti il Tevere era navigabile e veniva percorso per spostarsi velocemente e per trasportare merci come vino, olio, ceramiche e frumento. Per andare dall’Umbria a Roma si sfruttava la forza della corrente, per risalire da Roma all’Umbria si trainavano le imbarcazioni con buoi o schiavi. 

Per questo motivo lungo l’ansa del Tevere si consolidò questa città romana che prosperò grazie al commercio di materiali in terracotta come tegole e coppe chiamate “Coppe di Popilio”. Ocriculum era chiamata anche “Il porto dell’Olio” perché commerciava in grandi quantità l’olio proveniente dalla vicina Sabina, considerato il più buono dell’antica Roma. 

Entrando nell’area archeologica di Ocriculum potrai imbatterti nei resti della seconda “autostrada” che fece la fortuna di questa città romana. Ovvero la Via Flaminia, la strada consolare che collegava Roma a Rimini passando per le città dell’Umbria. Come nella vicina Carsulae, anche qui rimangono i segni dei carri sopra la strada formata da basoli di leucite proveniente dalle cave circostanti. 

Oltre ai resti della Via Flaminia potrai ammirare altri monumenti costruiti principalmente tra la fine dell’età repubblicana e l’inizio dell’impero romano. L’anfiteatro, il teatro, le grandi e le piccole sostruzioni, l’area del foro e di altri edifici pubblici come la basilica, le terme, il ninfeo. 

Se all’inizio del percorso vedrai una serie di edifici con forme strane, a torre a dado o a tamburo, sappi che si tratta di tombe. Questo perché i monumenti funerari venivano posti al di fuori dell’abitato delle città romane. 

 Tra i monumenti più interessanti da ammirare ti consigliamo il ninfeo, il santuario dedicato alle ninfe le antiche terme, il teatro e l’anfiteatro. 

Purtroppo non rimangono altre tracce della città romana perché nella seconda metà dal 1775 al 1783 il Papa Pio VI ordinò una campagna di scavi a Ocriculum per arricchire di monumenti la sua collezione papale. 

 Nella Sala Rotonda dei Musei Vaticani a Roma troverai esposto un mosaico ottagonale che raffigura scene di lotta tra Centauri e Greci con al centro la testa di una medusa; mentre nella sala a Croce Greca potrai ammirare le statue colossali delle Muse sedute che un tempo si trovavano all’interno delle nicchie del teatro di Ocriculum.

 I reperti trovati negli scavi più recenti sono invece custoditi nell’Antiquarium di Otricoli costruita intorno a una antica cisterna romana. Lo troverai alla fine del percorso dell’area archeologica, andando a destra fino a quando ti troverai esattamente davanti alla chiesa di San Fulgenzio.

 Se alla fine del percorso dell’area archeologica deciderai invece di andare a sinistra, dopo qualche centinaio di metri ti troverai nei pressi nell’antico porto dell’Olio accanto alla piccola chiesa intitolata a S.Vittore. E vedrai il Porto dell’Olio.

 Oggi dell’antica Ocriculum rimangono solo i magnifici monumenti. Dopo il crollo dell’impero romano la città fu distrutta da diverse invasioni del popolo dei longobardi tra il VI e VII secolo d.C. Per rimanere al sicuro gli abitanti si trasferirono sul colle sopra la valle, tornando dopo secoli nel primo insediamento creato dagli antichi umbri, dove oggi risiede il Comune di Otricoli. 

Lo sapevi che

Ogni anno, per tre giorni, viene organizzata una rievocazione storica romana che prende il nome di Ocriculum AD 168.

Area archeologica di Ocriculum, con via Flaminia e monumento funebre rotondo

Il tour dell’area archeologica di Otricoli

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