la villa 
dei mosaici 
di spello

dieci stanze con 500m² di mosaici policromi

Una lussuosa dimora romana 

La scoperta archeologica più affascinante degli ultimi anni

Un po' di storia

La Villa romana dei mosaici di Spello è stata scoperta casualmente nel 2005 durante dei lavori per costruire un parcheggio pubblico. Prima c’era un campo da calcio.

In tutto nella Villa sono stati ritrovati 20 ambienti, 10 di questi hanno dei mosaici policromi (prevalentemente in nero, bianco e rosa) che raffigurano esseri umani, scene legate alla vendemmia, figure geometriche, animali. 

La Villa è stata costruita tra il 27 a.C e il 14 d.C in quella che viene definita dagli storici la prima età augustea. In seguito, è stata ampliata in piena età imperiale, tra il II e il III secolo d.C.

Non sappiamo chi fosse il proprietario, ma in base alle dimensioni, alla raffinatezza dei mosaici e alla posizione della Villa, così vicina alle mura di Spello, possiamo dire con certezza che si trattava di un uomo ricco e potente. Forse un facoltoso imprenditore che possedeva vitigni e granai, dato il soggetto dei mosaici, nella maggioranza dei casi raffiguranti personaggi o scene legate alla vita nei campi, agli strumenti del mestiere e al ciclo delle stagioni.

Tra le rappresentazioni più suggestive ci sono quelle degli animali, selvatici, domestici e fantastici: la tigre marina, il cervo, l’antilope, il cinghiale, l’anatra, uccelli persino una lucertola. E le pantere, animali legati al culto di Bacco (Dioniso per i Greci), il dio del vino. Questa divinità è legata alla forza vitale e selvaggia del creato, che viene da Oriente con un corteo composto dalle sue sacerdotesse, le Baccanti, e animali selvaggi ed esotici, come pantere, ghepardi, tigri. La forza di Bacco e del Vino è in grado di placare e inebriare anche questi animali feroci.

La Villa era anche affrescata alle pareti, come si può dedurre da alcuni accenni visibili in ciò che resta delle pareti a ridosso della pavimentazione. 

Mosaici di così alto livello hanno fatto ipotizzare agli studiosi che gli artisti che realizzarono questa Villa provenissero dal Nord Africa, dove sono state trovate domus con mosaici di così alta fattura. Questo spiegherebbe anche la scelta di raffigurare animali esotici non presenti in Umbria. Tuttavia si potrebbe anche propendere per un’altra ipotesi, ovvero che il proprietario fosse così facoltoso e vicini agli ambienti della “Roma bene” (soprattutto senatori) da aver potuto vedere in prima persona domus di ricchi aristocratici romani e averle poi simulate nella sua Villa. 

Con tutta probabilità la casa fu abbandonata dopo la caduta dell’impero romano nel V secolo d.C. Una delle cause fu un grande incendio. Possiamo dirlo con relativa certezza perché nei mosaici possiamo vedere alcune macchie nere a forma di parallelepipedo, come le travi in legno cadute dal soffitto.

Nella fuga dal fuoco, però, i proprietari ebbero il tempo di portare via di casa gli oggetti più preziosi. Dagli scavi, infatti, non è emerso nessun elementi dei lussuosi arredi che con ogni probabilità decoravano la Villa. 

Lo sapevi che
  • Nella Villa è presente una stanza dotata di un sistema di riscaldamento a pavimento (come dimostrano i resti delle suspensurae).
  • Alcune tessere dei mosaici, quelle bianche e quelle rosa, provengono dalle pietre del Monte Subasio
  • Nella Stanza del triclinio c’è un gigantesco mosaico gigantesco mosaico di 140 m2 con al centro due servitori intenti alla mescita del vino. La coppa tenuta dal servitore è l’unica parte di tutti i mosaici ricoperta di lapislazzuli, pietre orientali che dimostrano la ricchezza del proprietario. 
  • Nella Stanza del Sole radiante se cerchi bene vedrai un mosaico che ritrae una lucertola. I romani la consideravano un portafortuna per la vendemmia: essendo un animale a sangue freddo ha bisogno di stare molte ore sotto il sole, così come la vite ha bisogno dei raggi solari. 

 

Su Spello

  • Secondo una leggenda riportata dallo studioso seicentesco Taddeo Donnola, Spello è stata fondata da Ispeo Pelisio, uno dei compagni dell’eroe troiano Enea, che si era perso durante l’arrivo in Italia.
  • A Spello c’è la cinta muraria di origine romana meglio conservata in Italia. Le mura si estendono per 1,8 km da Nord a Sud e sono costruite con la pietra rosa del monte Subasio. Furono un regalo del primo imperatore romano Ottaviano Augusto che volle premiare Spello per averlo appoggiato nella lotta contro l’esercito di Lucio Antonio, rifugiatosi a Perugia (bellum Perusinum).
  • Spello fu amata da Giulio Cesare che la nominò “Colonia Julia”. Augusto aggiunse il superlativo “Splendidissima” riferendosi alla città. Una denominazione che possiamo vedere anche nella torre all’ingresso del borgo. 
  • L’imperatore Costantino cambiò il nome di Spello in Flavia Costans. Lo testimonia una lunga iscrizione su marmo, il Rescritto di Costantino, oggi conservato in una sala del Comune. Cambiare nome non era un capriccio, significava concedere alla città dei privilegi speciali, tra cui il diritto di organizzare giochi e riti pagani e costruire un tempio dedicato alla gens Flavia (la stirpe dell’imperatore).
  • Ogni anno durante la festa del Corpus Domini a Spello si realizzano lungo le vie del centro storico le infiorate: tappeti e quadri floreali ispirati a motivi religiosi. Anche per questo Spello è detta “borgo dei fiori”: passeggiando per le sue strade potrai notare come ogni casa e ogni via sia decorata con cura dagli abitanti con piante e fiori sui balconi, agli ingressi, ai muri.
  • All’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore si trova la Cappella Baglioni che ospita un ciclo di tre affreschi di Pinturicchio realizzato tra il 1500 e il 1501
  • Ai lati di Porta Venere ci sono due torri dodecagonali dette “di Properzio”, dal nome del poeta latino di età augustea, di cui Spello e Assisi si contendono i natali. In realtà le torri non sono di epoca romana, ma romanica (cioè medievale). Secondo una leggenda locale, in una delle due torri fu imprigionato Orlando, il Paladino di Francia, perché non fu riconosciuto dagli abitanti di Spello. Una volta capito l’errore, lo liberarono nominandolo protettore della città.
  • Un percorso trekking di circa 5 km da Spello a Collepino costeggia l’antico acquedotto romano, recentemente restaurato.

Info utili

Villa dei Mosaici

Sito della Villa: https://www.villadeimosaicidispello.it/

Ricorda di scaricare l’APP della Villa dei Mosaici di Spello (app VMS compatibile sia con Android che con Apple) per un’esperienza immersiva a 360 gradi. L’app di permetterà di accedere a informazioni storiche, fotografie dei particolari e a un’audioguida da ascoltare.

Per info: App Villa dei Mosaici di Spello

Un Museo digitale

Il Museo è dotato di una sala multimediale con tablet che permettono di accedere ad approfondimenti sugli usi e costumi degli antichi Romani durante l’età imperiale.

 

Orari

Estivi (dal 1 maggio al 30 settembre)

aperto tutti i giorni (eccetto il martedì)

lunedì mercoledì e giovedì: 10:30 – 17:00

venerdì, sabato e domenica: 10:30 – 18:00

Invernali

aperto tutti i giorni (eccetto il martedì):

10:30-17:00

Il Museo offre la possibilità di avere un biglietto cumulativo Villa dei Mosaici + Pinacoteca.

Per info sui biglietti

https://www.villadeimosaicidispello.it/visita/

Sono possibili anche visite guidate su prenotazione: https://vivispello.it/visita/

La biglietteria del Museo Villa dei Mosaici è anche l’infopoint della città: potrai trovare tutte le informazioni per vivere al meglio una giornata al Spello. Se vuoi visitare il Museo, la biglietteria offre anche il servizio guardaroba.

Il Museo è privo di barriere architettoniche.

Come arrivare

Vai al video Come Arrivare alla Villa dei Mosaici di Spello

In auto

Da Roma: autostrada A1 nord direzione Firenze, uscita Orte. Proseguire poi in superstrada direzione Terni-Spoleto. A Spoleto segui le indicazioni per Foligno. Spello è l’uscita subito dopo Foligno.

Da Firenze: autostrada A1 uscita Valdichiana. Proseguire per la SS75 Bis del Trasimeno fino a Perugia/P.S.Giovanni direzione Foligno. Uscire a Spello.

Da Perugia: percorrere la SS75 in direzione Foligno per 30 km, fino all’uscita di Spello.

C’è un comodo parcheggio a pagamento proprio di fronte al Museo.

In treno

Spello è raggiungibile anche in treno. La linea ferroviaria Foligno-Firenze, infatti, ferma a Spello. Anche la linea Roma-Perugia ferma a Spello. 

In aereo

L’aeroporto più vicino è quello Internazionale dell’Umbria – Perugia “San Francesco d’Assisi”. Da lì è possibile raggiungere Spello in autobus, oppure raggiungere con il taxi la stazione Ferroviaria di Perugia e arrivare a Spello in treno.

Particolare di Mosaico della Villa di Spello, sala del triclinium

il tour della Villa dei mosaici di Spello

Spello e i suoi mosaici

Umbria antica-Amelia-scorcio
Villa dei Mosaici di Spello, i due ambienti della stanza del mosaico geometrico e della stanza del sole radiante
Umbria antica-Amelia-mura poligonali 5
Umbria antica-Amelia-mura poligonali e medievali 2
Dettaglio mosaico di cinghiale
Villa dei Mosaici di Spello
Umbria antica-Amelia-porta romana
Umbria antica-Amelia-mura poligonali 4
Umbria antica-Amelia-mura poligonali e medievali 3
Umbria antica-Amelia-mura poligonali
Mosaico degli scudi
Umbria antica-Amelia-mura poligonali 9
Umbria antica-Amelia-mura poligonali 6
Umbria antica-Amelia-mura poligonali e stratificazioni storiche
Umbria antica-Amelia-mura poligonali e medievali 2
Particolare di Mosaico con lepre
Umbria antica-Amelia-mura poligonali
Umbria antica-Amelia-mura poligonali dettaglio
Umbria antica-Amelia-mura poligonali 3
Dettaglio di Mosaico con cervo
Stanza dei Triclinium

contenuti aggiuntivi

La Villa dei Mosaici raccontata da

Stefano Mammini

Podcast

La bellezza di Spello

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